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Galleria La Nuova Pesa , Roma 2018
Nuova Sede Sorgenia , Milano 2018
Società Italiana di iniziative edilizie e fondiare , Roma 2016
Ministero della difesa , Roma 2016
Palatino / Fori Imperiali , Roma 2013
Museo dell’Ara Pacis , Roma 2012
Istituto Valenciano de Arte Moderna – IVAM , Valencia 2009
Museo National Centro de Arte Reina Sofia , Madrid 2004
Casa Fendi , Roma 2004
Un lavoro in Via S.Francesco di Sales, Roma 2003
Fori Imperiali , Roma 2000
Chiesa S. Pietro alla carità , Tivoli 1996
Piano nobile , Perugia 1993
Galleria Mara Coccia , Roma 1992
in collaborazione con Giovanni Lindo Ferretti , 2014
Galleria Pino Casagrande in collaborazione con Elvio Chiricozzi , Roma 2000
AV Editori
Nato a L’Aquila nel 1967, alla fine degli anni Ottanta Roberto Pietrosanti si trasferisce a Roma, intraprendendo da subito una fitta attività espositiva in Italia e all’estero. Lo studio della musica, precedente agli esordi in campo artistico, lascia una traccia nel rigore compositivo e nell’utilizzo di “un alfabeto di poche forme ricorrenti, quasi fossero le sette note” (Ada Masoero) che diviene requisito della sua produzione negli anni a venire.
In principio rivolge la propria attenzione agli elementi costitutivi della spazialità. Classiche, limpide e insieme radicali proposizioni di un’estetica dell’“aria architettata”. Fili sospesi che indagano lo spazio in senso tridimensionale, superfici segnate da solchi o linee autosufficienti che tastano il fondo quasi a rintracciarvi lo schema di perduti tracciati, in un serrato dialogo tra superfici e volumi (XII Quadriennale, Roma 1996).
Il percorso di Pietrosanti si svolge all’interno di una rigorosa monocromia, allargandosi al confronto con l’architettura. Gli spazi ridisegnati nelle sue opere si trasformano spesso in microambienti che dal punto di vista costruttivo posseggono la stessa fiera baldanza di ampie, vaste aule romane. Nascono da tale ricerca i vari interventi in importanti progetti architettonici, a cominciare dal 1999. Nel 2000 vince il concorso di idee per la risistemazione di P.zza Augusto Imperatore a Roma. In parallelo l’artista affronta anche una serie di progetti per il teatro e la danza contemporanea.
“L’architettura per Roberto Pietrosanti è più di un interesse, è un’attitudine, una vocazione. Perché esporre per l’artista non significa mostrare qualcosa, ma interpretare uno spazio”. Tra le collaborazioni con studi di architettura si segnala la realizzazione di un’opera monumentale a Ravenna, occasione nella quale Pietrosanti ha lavorato per la Compagnia del Progetto a fianco degli architetti Franco Purini e Carlo Maria Sadich, con la direzione artistica a cura del Prof. Arch. Francesco Moschini, A.A.M. Architettura Arte Moderna. E’ in corso di realizzazione a Roma il progetto vincitore del Concorso Menoèpiù, con l’architetto Efisio Pitzalis.
Negli anni più recenti si evidenziano la partecipazione con un’installazione architettonica all’importante rassegna internazionale Monocromos. Da Malevic al presente (Centro de Arte Contemporanea Reina Sofia, Madrid 2004), in cui Pietrosanti realizza una piccola architettura in pietra, e l’invito alla X edizione della Biennale di Architettura di Venezia.
Presso la galleria A.A.M di Roma si è tenuta nel 2006 la personale Nel bianco, a cura di Ada Masoero, Francesco Moschini, Vincenzo Trione.
Svariate sono le incursioni nel settore del design industriale, tra cui si segnala in particolare il progetto in esclusiva per Alda Fendi di una lampada scultura in metacrilato opalino.
Nel 2009 partecipa alla mostra Confines negli spazi del Museo IVAM di Valencia, realizzando un’opera scultorea di grandi dimensioni, ora entrata nella collezione permanente del museo.
Nel settembre 2012 ha compiuto un’importante installazione sulla scalinata esterna del Museo Ara Pacis a Roma: un antro scavato all’interno di un monolite dai profili netti e geometrici. Invitato nel 2013 a partecipare alla mostra “Post Classici”, curata da Vincenzo Trione all’interno dell’area archeologica del Palatino/Foro Romano, l’artista ha costruito un lavoro site specific composto da otto colonne metalliche nella Vigna Barberini, quasi fossero i resti di una civiltà futura.
Incline alle contaminazioni e alle interpolazioni tra le arti, Pietrosanti ha avviato nel 2014 una collaborazione con Giovanni Lindo Ferretti, confluita nel progetto Non avere timore, frutto di un intenso e appassionato confronto sul tema dell’Annunciazione. La tournée espositiva attraverso l’Italia – Roma, Rivara, Pistoia – si è conclusa nel 2018 con una grande mostra/performance alla Triennale di Milano.
Nel 2016 progetta e realizza un’opera-ambiente a carattere permanente per la società SIDIEF, che ridefinisce plasticamente l’atrio della sede centrale a Roma. Luogo di suggestione metafisica, viene scelto dallo scrittore Marco Lodoli all’interno del progetto Trame d’autore come ambientazione per il corto “Punto e a capo”, con Luca Zingaretti, Emanuele Propizio e Gigi Proietti, presentato nel 2017 alla Festa del Cinema di Roma.
Nel 2017 gli vengono commissionate da SORGENIA due sculture di grandi dimensioni: una colonna in acciaio zincato di 12 metri d’altezza da collocare all’esterno della nuova sede di Milano, e una colonna di rame patinato nero per la sala consiglio della medesima sede.
Presso la galleria La Nuova Pesa Pietrosanti ha presentato, nel corso della personale Spinarium (2018), una nuova serie di lastre di ottone brunito, martellate, orlate da punte aguzze e disposte a formare un’intensa Via crucis sui versi del poeta Massimo Morasso.
Born in L’Aquila in 1967, Roberto Pietrosanti moved to Rome in the late 1980s, immediately embarking on an intense programme of exhibitions in Italy and abroad. The musical training that preceded his career as an artist has left its mark in the compositional rigour and the use of “an alphabet of few recurrent forms, almost as though they were the seven notes” (Ada Masoero) that have become defining characteristics of his work.
His early work focused on space and its constituent elements. In classical, crystalline and simultaneously radical proposals for an aesthetics of “engineered air”, wires stretched out to explore the ambient space three-dimensionally, surfaces were scored with furrows or self-sufficient lines that probed their own depths almost as though retracing patterns lost, in an intense dialogue between surface and volume (XII Quadriennale, Rome 1996).
Pietrosanti’s artistic journey has taken place within a world of rigorous monochrome, expanding to address architecture. The spaces redefined in his works are often transformed into microenvironments which, from a structural point of view, possess the brazen confidence of vast Roman vestibules. From 1999 onwards this line of research evolved into a series of interventions regarding major architectural projects, and in 2000 he won the competition for ideas for the redesign of Piazza Augusto Imperatore in Rome. In parallel with this, Pietrosanti has also worked on a series of projects for the theatre and contemporary dance.
“For Roberto Pietrosanti, architecture is more than an interest, it is an attitude, a vocation. Because the act of exhibiting is, for this artist, not the demonstration of something but the act of interpreting a space.” His collaborations with architectural studios have included the creation of a monumental work in Ravenna – a project undertaken on behalf of the Compagnia del Progetto working alongside the architects Franco Purini and Carlo Maria Sadich, curated by and under the artistic direction of Francesco Moschini and A.A.M. Arte Architettura Moderna. Work is currently underway in Rome on his winning project for the Menoèpiù competition, with the architect Efisio Pitzalis.
Subsequent projects have included the architectural installation – a small structure in stone – with which he participated in the major international exhibition Monochromos: de Malevich al presente (Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid 2004). He was also invited to exhibit at the 10th edition of the Venice Architecture Biennale.
In 2006 he presented Nel bianco at the Roman gallery A.A.M. Arte Architettura Moderna, a solo exhibition curated by Ada Masoero, Francesco Moschini and Vincenzo Trione.
He has made various sorties into the world of industrial design, including an exclusive project for Alda Fendi – a sculpture/lamp in opaline Perspex.
In 2009 he participated in the Confines exhibition at the IVAM in Valencia, with a large-scale sculpture which is now part of the museum’s permanent collection.
In September 2012 he completed an important installation on the external steps of the Ara Pacis museum in Rome: a cavern/grotto carved out of a sharply geometrical monolith.
In 2013 he was invited to participate in the exhibition Post classici, which was curated by Vincenzo Trione and occupied the archaeological area of the Roman Forum and the Palatine Hill, where he constructed a site-specific installation in the Barberini vineyard composed of eight metallic columns, almost as though they were the ruins of a future civilization.
Attracted to mutual contaminations and dialogue between the arts, in 2014 Pietrosanti began a collaboration with Giovanni Lindo Ferretti, which developed into a project entitled Non avere timore – the fruit of an intense and impassioned dialogue regarding the theme of the Annunciation. The resulting exhibition toured Italy and, having been shown in Rome, Rivara and Pistoia, concluded in 2018 with memorable exhibition/performance at the Milan Triennale.
In 2016 he created a permanent immersive space/installation for SIDIEF, a sculptural remodelling of the entrance foyer of the company’s headquarters in Rome. A powerfully metaphysical space, the writer Marco Lodoli chose it as the location for “Punto e a capo”, the short film starring Luca Zingaretti, Emanuele Propizio and Gigi Proietti which was presented as part of the Trame d’autore series at the 2017 Festa del Cinema in Rome.
In 2017 Sorgenia commissioned two large sculptures: a twelve-metre column in galvanized steel, to stand outside the company’s new Milanese headquarters, and a blackened copper column for the building’s boardroom.
For his 2018 solo exhibition Spinarium, at the Nuova Pesa gallery in Rome, Pietrosanti presented a new series of brass panels, burnished, hammered and embellished with spiky barbs, arranged to form an intense Via Crucis inspired by the work of the poet Massimo Morasso.